I VINI CHE FURONO
- Antonio Dacomo
- 20 nov 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Rassegna dei vini che non si producono più, ma hanno lasciato il segno in noi appassionati.
A suo tempo mi sono sempre divertito tantissimo a proporlo ai clienti a "calice nascosto" domandando la sua provenienza che mai è stata indovinata: Alsazia, Germania, Austria, Alto-Adige o Canada? no Costigliole d'Asti!!!!!
Questa settimana, nella mia rubrica, voglio parlarvi di un vino che non è mai stato tanto conosciuto in Italia, anche per l’esiguità della sua produzione, ma che ha suscitato grande interesse negli Stati Uniti, dove un famoso critico enologico ha scritto del Plissè: “non mi è mai capitato sino ad ora di assaggiare un vino aromatico piemontese di così alto livello”.

Il “Plissè” è effettivamente un vino originale delle nostre terre piemontesi e che sicuramente merita tutta la nostra attenzione. Si tratta di un vino bianco con poco più di un lustro di vita, il quale mostra dapprima una colorazione inusuale per i vini prodotti in assenza di bucce e origina sensazioni olfattive molto simili ad un grande Vendange Tardiva Alsaziana; al gusto si notano, inoltre, percezioni dolci non dolci, con una forte personalità e con note incisive e aromatiche. A produrlo sono i poderi Bertelli di Costigliole d’Asti , dove il proprietario, medico-vignaiolo, ha avuto l’idea di impiantare ceppi di Traminer aromatico nell’astigiano per creare un’alternativa bizzarra. Dopo lunghe sperimentazioni, fatte con severità e mille cure, ne è uscito un capolavoro. Il Traminer Plissè è originato da un vitigno autoctono della Germania, dove viene chiamato Gewurztraminer, presumibilmente frutto della domesticazione di viti selvatiche che crescevano vicino al fiume Reno. Esistono diverse varianti in cui il colore delle bacche varia dal bianco al rosso intenso; quella utilizzata per il vino Plisse è una delle grandi varietà aromatiche che ha bisogno di terreni collinari e ricchi di sole. Gli abbinamenti gastronomici più significativi sono quelli con il vitello tonnato, tagliolini alle erbe, piatti di pesce e formaggi piccanti. Le caratteristiche organolettiche di questo vino, che va servito a 10-12 gradi, sono: colore giallo paglierino più o meno carico, fresco, mediamente alcolico, con un profumo fragrante che ricorda la vaniglia, la rosa e l’artemisia, mentre al gusto si presenta fine, aromatico,con fondo di mandorla amara, asciutto, elegante e armonico.
Aimè da qualche anno i Bertelli hanno smesso di produrre vini stupendi, il medico-vignaiolo è mancato e i figli hanno lasciato perdere tutto.

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